From the series "Poolscapes"
From the series "the Pool"
From the series "the Pool"
From the series "the Pool"
Hi everyone! Today, I feel the summer gets closer! I start dreaming of the sea, shores and sun. Being in Milan with all this gray it’s quite sad;). So, I’ve just found an artist who perfectly suited for this situation! Her name is Karine Laval and she is a French photographer, who lives and works in New York City.
- Can you tell us something about yourself? When did you discover your passion for photography?
I have been based in New York since 1997 and have shared my time between the United States and Europe, working on personal projects and editorial assignments. I've been fascinated by photography since I was a child. My grandparents used to live in a town near Paris where the first museum dedicated to photography was open in France. They took me there as a young child and I remember being fascinated by the old cameras on display and daguerreotypes and photographs exhibited, which intrigued me and were to me like a travel into time. My grandparents also happened to own a restaurant where Daguerre developed his first photographs... My grandfather offered me his old camera (a Kodak Retina, which I still have) when I was 10 or 12. I started to use it as "a spy", photographing the neighbours and our immediate surroundings without their knowing... Only when I moved to New York did I take photography seriously when I met other photographers and realized it was possible to make a living out of art or photography. I always believed in following one's dreams so I quite my job and pursued my passion for photography.
- How was the idea of the pool born?
The core of my work focuses on the notion of space, time and memory and the relationship we entertain with the environment in which we live. Ever since I was a child, I have been in love with water and I started to work on the Pool project in 2002 while on vacation in Barcelona. I went to the public swimming pool in Barcelonetta and decided to continue the project photographing public swimming pools throughout Europe. Through travelling to familiar and unknown vacation places over the course of a few years, I explored again the memories of my childhood by capturing the playful and sensual relationship one has to water and heat, and the exhilaration these moments of leisure give rise to. Beyond my personal memory it’s also a collective memory I am trying to reveal through the common and universal experience of leisure and bathing. Swimming pools are interesting to me for they represent a dominant theme of modern life in our culture. They also mix the natural element of water with the cultural and social element of manmade spaces where people can escape from everyday life and seem liberated from any social reference. Although the activities and expressions of the bathers are familiar and spontaneous, the scenes often appear composed by a silent choreographer when moments are isolated and frozen within the frame of the camera.- What are your main sources of inspirations?
I find inspiration in everyday life, simple moments, nature, people I meet and I love, music, art and painting. I sometimes feel that I use the camera more like a paint brush and like to use photography to explore our surrounding world in new and surprising ways which question our sense of perception and reality. I think my pictures have often a surreal or dreamlike feeling to them.
- What is the work that you are more attached? Why?
It's a hard question to answer as I feel each of my body of work is a part of me or of my life. And there are even a lot of images or series I haven't disclosed to the public yet, which I feel very attached to. The Pool series is definitely an important body of work as I traveled extensively for it and pursued it for several years. I happened to start a new series of swimming pools this year called "Poolscapes", shot in Los Angeles. This time I focus on private swimming pools but I am less interested in the social and mundane activities revolving around them. The pool and surface of the water becomes a metaphor or a mirror disclosing what's beyond the frame of the camera. The main subject - revealed through reflections, creates a fleeting and dreamy - almost surreal - sense of perception. It's also the first time I'm doing a personal project in the United States, which has been my home for 13 years. You can view a selection on the following blog: http://www.clickblog.it/post/8414/poolscapes-di-karine-laval
Ciao a tutti! Oggi sento che l’estate si sta avvicinando! Ho iniziato a sognare il mare, le spiagge e il sole. Stare a Milano con tutto questo grigio è abbastanza triste;). Così, ho appena trovato un artista perfetto per una situazione come questa! Si chiama Karine Laval ed è una fotografa francese, che vive e lavora a New York.
- Puoi raccontarci qualcosa su di te? Quando hai scoperto la tua passione per la fotografia?
Mi sono stabilita a NY nel 1997 e da allora ho diviso il mio tempo tra gli Stati Uniti e l’Europa., lavorando sia su progetti personali che su commissione. Fin da bambina sono stata affascinata dalla fotografia. I miei nonni abitavano in una cittadina vicino a Parigi in cui fu aperto il primo museo di fotografia della Francia. Mi portarono quando ero bambina e mi ricordo che rimasi colpita dalle vecchie macchine fotografiche, dai dagherrotipi e dalle fotografie esposte, per me era come un viaggio nel tempo. Mio nonno mi prestò anche la sua vecchia macchina quando avevo 10 o 12 anni, (una Kodak Retina che ho ancora). Iniziai ad usarla come se fossi una spia, fotografando i vicini di nascosto. Solo quando mi trasferii a NY iniziai a prendere la fotografia sul serio. Ho sempre creduto che bisogna seguire i propri sogni. Così chiusi con il mio lavoro per seguire la mai passione per la fotografia.
- Com’è nata l’idea ddel progetto the pool?
La parte principale del mio lavoro si focalizza sulla nozione di spazio, di tempo, di memoria e la relazione che intratteniamo con l’ambiente nel quale viviamo. Da quando ero bambina ho sempre amato l’acqua, ho iniziato a lavorare a questo progetto nel 2002 quando ero in vacanza a Barcellona. Andai alla piscine publica di Barcelonetta e da lì decisi di portare avanti il progetto fotografando piscine pubbliche in Europa. Attraverso il viaggio in posti di vacanza famigliari e sconosciuti ho riesplorato l’esperienza della mia infanzia, racchiudendo l’esperienza giocosa e sensuale che le persone hanno con l’acqua e il caldo e l’allegria che generano questi momenti. Dietro la mia memoria personale ne esiste anche una collettiva che cerco di svelare attraverso l’esperienza commune del divertimento e del bagno. Le piscine sono interessanti per me perchè rappresentano un simbolo della nostra cultura. In oltre mixano l’elemento naturale dell’acqua con elementi culturali e sociali degli spazi creati dall’uomo dove sembra che le persone possano scappare dalla vita quotidiana. Nonostante le attività e le espressioni di bagnanti sembrano spontanee, le scene appaiono create da un fotografo quando I momenti sono isolati e congelati nello scatto della macchina.
- Quali sono le tue principali fonti d’ispirazione?
Trovo ispirazione nella vita quotidiana, nei momenti semplici, nelle persone che incontro, nella musica, nell’arte, nella pittura. Mi accorgo di usare la macchina fotografica come un pennello, per esplorare ciò che ci circonda in modo nuovo e sorprendente che mira a suscitare delle domande nello spettatore. Penso che le mie foto spesso hanno un che di surreale.
- Qual’è il lavoro a cui sei più affezionata e perchè?
È una domanda difficile a cui rispondere, perchè sento che ogni lavoro è parte di me. E ci sono ancora dei progetti a cui sono molto affezionata che non ho ancora mostrato al pubblico. La serie the Pool è sicuramente una parte molto importante del mio lavoro, perchè ho viaggiato molto per portarla a termine e per molti anni. ho iniziato una nuova serie sulle piscine chiamata “Poolscapes” fotografate a Los Angeles. Stavolta il focus è sulle piscine private, ma sono meno interessata alle attività sociali e mondane di questo ambiente. La superficie dell’acqua diventa una metafora, uno specchio per svelare cosa c’è dietro lo scatto. Il soggetto principale, svelato tramite I riflessi crea una fugace e sognante ercezione. É anche la prima volta che faccio un progetto negli Stati Uniti che sono la mia casa da 13 anni. Qui puoi vedere una selezione delle foto, blog: http://www.clickblog.it/post/8414/poolscapes-di-karine-laval.
From the series "Poolscapes"
From the series "Poolscapes"
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1 comment:
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